L'Italia protagonista in Europa: serve una politica nazionale sull'IA
L'Italia protagonista in Europa: serve una politica nazionale sull'IA
A Milano si conclude oggi la prima conferenza industriale sull'intelligenza artificiale

14/11/2019 08:20

«L'Italia nel campo della ricerca applicata all'Intelligenza artificiale (IA) è in una posizione di primario rilievo in Europa, e sta infatti contribuendo con vari successi ai progetti del programma quadro europeo H2020», ha detto Francesco Masulli, presidente e curatore scientifico di Icaih 2019 (www.icaih.com), docente di informatica all'Università di Genova e presidente della sezione italiana della Ieee-Computational Intelligence Society, parlando a palazzo Pirelli (Milano) dove si svolge fra ieri e oggi la prima conferenza industriale su IA e salute.

L'Italia, comunque, «deve ancora mettere in moto una politica nazionale sull'Intelligenza artificiale coordinata a livello europeo, che guidi sia lo sviluppo tecnologico che la formazione, coinvolgendo università, enti di ricerca, industrie e utenti finali come, nel caso di questo convegno, il sistema sanitario nazionale e i cittadini», ha continuato Masulli che è anche fondatore di Vega Research Laboratories, partner nell'organizzazione della due giorni di lavori insieme a Promoest (agenzia specializzata nell'organizzazione di eventi e congressi in Italia e all'estero) e a Class Editori.

Quanto vale il mercato dell'intelligenza artificiale applicato alla salute? «Il potenziale è estremamente vasto oltre che in crescita, si stima infatti che nel giro di pochi anni si arrivi a centinaia di miliardi di euro, a livello internazionale», ha continuato Masulli. «Per quanto riguarda gli investimenti, mentre le grandi potenze mondiali come Stati Uniti e Cina stanno già investendo da alcuni anni decine di miliardi di euro nello sviluppo dei sistemi di IA, la Commissione europea prevede di aumentare gli investimenti pubblici e privati in Ue portandoli dagli attuali 2 ad almeno 20 miliardi di euro nei prossimi 10 anni».

Dove sono concentrati i centri di eccellenza nella penisola? «Su tutto il territorio, come testimoniano le afferenze degli oratori di Icaih 2019. Ciò è riflesso anche nella struttura stessa del laboratorio nazionale di Intelligenza artificiale e Sistemi intelligenti del Cini (Consorzio interuniversitario nazionale per l'informatica), che raccoglie più di un migliaio di ricercatori di varie università e centri di ricerca italiani, molti dei quali stanno operando nelle applicazioni dell'Intelligenza artificiale alla salute.

Quale in sintesi il filo conduttore della manifestazione, che è realizzata con il patrocinio di regione Lombardia e in collaborazione con Atellas Pharma, Audens, Centro Cardiologico Monzino, Cochlear, Fujifilm, Ibm, Ics Maugeri, e inoltre, Leo Pharma, Mangrovia, Medspa, Msd, Novartis e Rbm Assicurazione Salute? «La necessità di un nuovo umanesimo, sia nel campo della progettazione in IA sia nelle applicazioni in medicina, un approccio che metta l'uomo e la società al centro della progettazione, rispettando le questioni etiche».

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