Il lato oscuro del federalismo
Il lato oscuro del federalismo
Per i servizi sociali l’Emilia-Romagna spende sette volte più della Calabria, che fa registrare anche il valore più basso di tutta l’Italia per le spese di istruzione. Sono alcuni dei dati elaborati dalla SOSE

di di Matteo Barbero 23/07/2020 08:07

Per i servizi sociali l'Emilia-Romagna spende sette volte più della Calabria, che fa registrare anche il valore più basso di tutta l'Italia per le spese di istruzione. Sono alcuni dei dati elaborati dalla Sose allo scopo di aggiornare il report sulla «Ricognizione dei livelli delle prestazioni che le Regioni a Statuto Ordinario effettivamente garantiscono e dei relativi costi» Dal 2017 Sose svolge (con la collaborazione dell'Istat e delle regioni) una ricognizione a livello regionale delle prestazioni effettivamente erogate da tutti i governi locali e dei relativi costi sostenuti per i servizi sociali e dei servizi complementari di istruzione. Il lavoro riporta i risultati relativi al monitoraggio della spesa e dei servizi erogati dai diversi enti territoriali nell'ambito dei settori di Istruzione pubblica, dei servizi sociali (diversi dal servizio di asili nido) e degli asili nido. Lo screening è stato svolto avvalendosi dei dati utilizzati da Sose nell'attività di stima dei fabbisogni standard dei comuni, delle province e delle città metropolitane. Le principali evidenze emerse disegnano, per tutti i settori analizzati, un Paese molto diversificato a livello territoriale, sia dal punto di vista della spesa sia da quello dei servizi offerti. In alcuni territori regionali, situati principalmente al nord, si riscontra una spesa in rapporto all'utenza di riferimento più elevata rispetto alla media nazionale e una corrispondente offerta di servizi più ampia. Per quanto riguarda i costi di fornitura è stato possibile stimare valori di natura standard per istruzione e asilo nido, traendo direttamente i risultati dai modelli di costo definiti per i fabbisogni standard comunali. Nel settore istruzione è emerso che il servizio più costoso in termini unitari risulta essere quello di trasporto e di assistenza degli alunni con disabilità, con un valore pari a 4.139 euro per ciascun alunno con disabilità servito. Il secondo servizio più costoso, sempre in termini unitari, risulta essere quello di refezione, con un ammontare pari a circa 688 euro per ciascun utente servito dalla mensa scolastica. In merito al servizio di asili nido sono state stimate le differenze, in termini di costo medio per utente, ascrivibili all'intensità del servizio offerto. In particolare, per un bambino servito direttamente a tempo pieno si stima un costo medio su base nazionale pari a 9.626 euro che scende, ad esempio, a 5.278 euro nel caso in cui il servizio risulti esternalizzato e a tempo parziale. Anche in merito ai costi di fornitura emergono forti disomogeneità territoriali sia rispetto ai costi per tipologia di utenti serviti, sia rispetto ai costi per macro-intervento di servizi offerti. Per fare un esempio il costo di un utente appartenente alla categoria «famiglia e minori» varia tra 377,64 euro della Calabria e 1.019,92 euro della Liguria, con un valore medio nazionale pari a 651,52 euro. In termini di tipologia di servizi offerti invece si riscontra, ad esempio, una variabilità del costo per utente servito per il macro-intervento «strutture» che oscilla tra 534,04 euro della Puglia e 2.128,31 euro della Basilicata.

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