Il governo riscopre i liberi professionisti
Il governo riscopre i liberi professionisti
Pronta una mozione finalizzata a garantire maggiori tutele per i lavoratori autonomi nel caso di ritardati pagamenti, così come la piena attuazione dell’equo compenso e l’equilibrio di genere. E la revisione delle liberalizzazioni attuate da Visco e Bersani nel 2006

di Michele Damiani 22/10/2019 07:21

La maggioranza prova a mettere un freno al governo sulle misure riservate ai liberi professionisti. Questa settimana sarà presentata una mozione all'esecutivo finalizzata a garantire maggiori tutele per i lavoratori autonomi nel caso di ritardati pagamenti, così come la piena attuazione dell'equo compenso e l'equilibrio di genere. Addirittura, verrà proposta la revisione delle liberalizzazioni attuate da Pier Luigi Bersani nel 2006. L'annuncio è stato fatto ieri in aula alla Camera da Gianfranco Di Sarno (M5s) e Silvia Fregolent (Iv), durante la discussione di tre differenti mozioni, primi firmatari Andrea Mandelli (Fi), Giorgia Meloni (Fdi) e Riccardo Molinari (Lega), anch'esse dirette a garantire maggiori tutele ai liberi professionisti. «È fondamentale potenziare il sostegno ai liberi professionisti, non solo quanto alla tassazione, ma anche offrendo servizi orientati alla consulenza e orientamento su fisco e welfare, nonché tutele concrete nei contratti commerciali e nei casi di ritardati pagamenti», ha dichiarato in assemblea l'esponente cinque stele Gianfranco Di Sarno. «Per questo, invitiamo con una mozione il governo ad adottare una serie di provvedimenti che favoriscano il riequilibrio di genere, estendano anche ai lavoratori autonomi le tutele di welfare previste per i dipendenti e potenzino il sostegno ai liberi professionisti in difficoltà, offrendo loro servizi dedicati alla consulenza e all'orientamento su fisco e welfare, nonché a tutelare gli stessi nei contratti commerciali, soprattutto nei ritardati pagamenti». La proposta, a detta degli esponenti di maggioranza, si concentrerà sulla necessità di attuare politiche convergenti in materia di sicurezza, di crescita economica, di armonizzazione fiscale e di tutela della salute e del territorio. Un capitolo sarà dedicato alla necessità di attuare forme di regolamentazione dei nuovi mercati e delle tecnologie digitali, «al fine di evitare gli effetti di dumping, anche nel mercato dei servizi professionali e, al contempo, per favorire una maggiore mobilità transfrontaliera», ha affermato Di Sarno. La mozione, tuttavia, potrebbe anche andare oltre, intervenendo su uno dei provvedimenti più discussi dal mondo professionale, ovvero l'eliminazione delle tariffe professionali operata dal ministro Bersani, almeno secondo quanto spiegato alla Camera ieri da Silvia Fregolent (Iv): «Forse, bisognerà rivedere quella che è stata una riforma di tanti anni fa, di un collega importante come Pier Luigi Bersani, che, con le liberalizzazioni, tolse quello che era il compenso minimo, pensando, in questo modo, di allargare il mercato soprattutto ai giovani professionisti», sono state le parole della deputata di Italia Viva. «Oggi, dopo 13 anni, si può dire che la battaglia sui prezzi è stata talmente elevata, ovviamente, in maniera peggiorativa, che la dignità stessa del lavoratore, che fa una libera professione, oggi viene messa fortemente a rischio e, quindi, forse bisognerà rivedere l'intero comparto. Quindi, io lo dico al governo: penso che, visto che la manovra deve essere ancora discussa e in queste ore si sta discutendo, ci sia il tempo per incontrare questi professionisti, per evitare l'errore di approvarla senza aver sentito anche la loro voce», conclude la deputata. Tra le altre proposte che saranno inserite nella mozione, la detraibilità totale per le baby sitter, la revisione dei compensi per i consulenti tecnici degli uffici giudiziari e l'eliminazione dell'obbligo di trasmissione delle liquidazioni trimestrali Iva.

© Riproduzione riservata