I  Recovery bond costano 13 mld di interessi
I Recovery bond costano 13 mld di interessi
Per finanziare il Recovery plan, l’Ue emetterà dei recovery bond, riconoscendo al mercato interessi per 12,914 mld di euro. E’ stata poi data una sforbiciata a diversi strumenti di finanziamento di diretta emanazione o gestione della commissione europea

di Pagina a cura di Luigi Chiarello 23/07/2020 08:13

Se il piano europeo di rilancio dell'economia Ue post Covid-19 vale 750 mld di euro - di cui 360 mld in prestiti da restituire entro il 2058 e 390 mld in sovvenzioni a fondo perduto - il futuro bilancio dell'Unione europea peserà complessivamente per 1.074 mld di euro. ItaliaOggi ha condotto una ricognizione integrale degli stanziamenti contenuti nel testo dell'accordo raggiunto in Consiglio europeo dei capi di stato e di governo sull'entità del Recovery plan. Per finanziarlo, l'Ue emetterà dei recovery bond, riconoscendo al mercato interessi per cui il Consiglio ha stanziato 12,914 mld di euro. Sull'altare dell'intesa, però, è stata sacrificata parte del Quadro finanziario pluriennale dell'Unione per il 2021/27, che ora passa da una sforbiciata a diversi strumenti di finanziamento di diretta emanazione o gestione della commissione europea. In particolare, rispetto all'impianto del Qfp concordato nel cosiddetto Trilogo (il tavolo di conciliazione tra le differenti posizioni assunte da commissione, europarlamento e consiglio dell'Unione europea, si veda ItaliaOggi del 2 luglio scorso), la decurtazione ha toccato politiche tradizionali dell'Ue, come le risorse per la ricerca finanziate attraverso il programma Orizzonte Europa, i fondi per il programma Erasmus a sostegno degli studenti, i fondi per l'immigrazione e le politiche di asilo, persino i finanziamenti destinati al Green New Deal e alla transizione verde, caposaldo della commissione a guida Ursula von der Leyen. Il presidente dell'Europarlamento, David Sassoli, ieri, ha dichiarato in proposito: «È necessario aprire una negoziazione per discutere e arrivare a un Qfp più utile alla vita di paesi e cittadini e per sostenere nel medio e lungo periodo gli obiettivi dell'Unione. Ho avuto uno scambio di opinioni con la presidente della Commissione, von der Leyen». Oggi, sia il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, sia la presidente della commissione saranno in plenaria all'Europarlamento. Tre le questioni sotto la lente: la governance del Recovery Fund, le risorse proprie e, appunto, il Qfp. Sui conti europei, va ricordato, l'Europarlamento è autorità di bilancio. In teoria, potrebbe anche opporre il veto sull'accordo raggiunto in consiglio. Possibilità remota, in verità; piuttosto si procederà in ottobre a spostamenti light sulle poste di bilancio: «Alcuni tagli proposti sul Qfp, secondo noi, devono essere corretti», ha spiegato Sassoli. «Sul Qfp avremo l'ultima parola», ha ribadito.