I prezzi volano. E allora il preventivo è da rifare
I prezzi volano. E allora il preventivo è da rifare
Dario Vaccari, Ceo and Founder di Alias: "I pannelli in legno sono aumentati del 35%, i vetri del 25%. Più 110% per la bulloneria, +75% per le lamiere delle porte, +50% per i cartoni. per evitare un impatto negativo per la clientela, noi imprenditori ci siamo dovuti arrangiare trovando soluzioni alternative.

di redazione Roma 05/07/2022 13:56

I preventivi? Durano pochi giorni, poi sono da rifare. E’ questo il dramma di moltissimi imprenditori italiani alle prese con l’aumento dei prezzi delle materie prime, letteralmente impazziti a causa del conflitto russo-ucraino e delle relative sanzioni. Un problema da risolvere al più presto che non riguarda solamente il settore energetico ma che coinvolge tutto il settore produttivo italiano e il portafoglio dei nostri consumatori.

E’ aumentato tutto ma questa instabilità di mercato non riguarda solamente il comparto energetico. La validità di un preventivo, ormai, scade dopo pochissimo tempo perché i prezzi cambiamo di continuo. Per non rimetterci denaro o per non incidere nelle spese dei nostri connazionali, che vanno sempre protette e tutelate, dobbiamo riformularli quasi ogni giorno”, dice Dario Vaccari, Ceo and Founder di Alias, azienda produttrice di porte  blindate
“Il legno ad esempio è passato dai 400 euro al metro cubo di poche settimane fa agli attuali 1200 euro, sempre al metro cubo. L’alluminio da 3 euro a 5,50. Non esiste una materia prima che non abbia subito aumenti. Abbiamo anche subito e subiamo tutt’ora -aumenti retroattivi, soprattutto sulle forniture di materiale con tempi di consegna infinitamente lunghi. Pur trattandosi di ordini davvero importanti, succede, a causa dei tempi di consegna sempre più ampi, che i prezzi di listino indicati appunto all’atto dell’acquisto, aumentino in ragione dei rincari avvenuti a far data dalla consegna effettiva. Siamo di fronte a prezzi fluidi che non sono cristallizzabili in conferme d'ordine”.  

I pannelli in legno sono così aumentati del 35%, i vetri del 25%. Più 110% per la bulloneria, +75% per le lamiere delle porte, +50% per i cartoni: “La lista potrebbe andare oltre -continua Vaccari – e per evitare un impatto negativo per la clientela, noi imprenditori ci siamo dovuti arrangiare trovando soluzioni alternative. Dopo aver registrato per i bancali in legno un aumento del 75%, come possibile soluzione, abbiamo introdotto e ideato i bancali realizzati in cartone. Si tratta di materiale riciclato e riciclabile, realizzato con tecnologia a nido d'ape esagonale, capace di reggere i carichi strutturali verticali fino a 2 tonnellate. Si sono inoltre implementate alcune lavorazioni all'interno dell'azienda per accorciare la filiera produttiva, ma non solo. Per accelerare i tempi di produzione, verrà realizzata una nuovissima linea 4.0. Le proviamo tutte per attutire i colpi che stanno arrivando violenti sul nostro lavoro e sulle spese degli italiani”.

Anche sul fronte del Superbonus 110%: “L’incentivo ha generato un'impennata della domanda che ha fortemente compromesso l'equilibrio degli ultimi 10 anni. Ha creato di fatto un overbooking d'ordini che ha allungato i tempi di approntamento delle porte destinate ai nostri clienti da uno a circa quattro mesi. Altro aspetto preoccupante è quello che vede protagoniste le banche che da mesi stanno facendo mancare la liquidità a tutti coloro che hanno crediti nel cassetto fiscale, costringendo i loro clienti a prestiti ponte, in alcuni casi con garanzie extra al credito già esistente. Dovesse protrarsi questa situazione, gli inevitabili effetti sarebbero quelli della mancanza di liquidità con tutto ciò che ne consegue. Insomma, l’obiettivo deve essere solamente uno: difendere gli imprenditori, senza penalizzare i clienti”.