Governo con il fiato sospeso. Rinviato a mercoledì il faccia a faccia Draghi-Conte. Letta: il Pd è pronto al voto
Governo con il fiato sospeso. Rinviato a mercoledì il faccia a faccia Draghi-Conte. Letta: il Pd è pronto al voto
Il presidente del Consiglio è sulla Marmolada sul luogo della tragedia in cui sono morti 9 escursionisti travolti dal distacco del ghiacciaop. Il segretario dei democratici avverte: non c'è alcun altro governo se cade questo. Troppo alte e impegnative le sfide che il Paese ha davanti

04/07/2022 09:51

A causa del cambiamento di programma del Presidente del Consiglio, che si è recato alla Marmolada dove 9 persone sono decedute a causa del crollo di un pezzo di ghiacciaio, il presidente del Consiglio Mario Draghi e il presidente del M5S, Giuseppe Conte, hanno concordato di incontrarsi mercoledì 6
luglio alle 16.30. Lo si apprende a palazzo Chigi.

Per il governo oggi doveva essere il giorno decisivo. Draghi avrebbe dovuto incontrare il leader del Movimento 5 stelle questo pomeriggio a palazzo Chigi. In vista dell'incontro Conte aveva anche convocato una riunione on line del Consiglio nazionale per fare il punto della situazione sulle prossime mosse del Movimento rispetto al sostegno o meno al governo.

"Non c'è alcun altro governo se cade questo. Troppo alte e impegnative le sfide che il Paese ha davanti". Il segretario del Pd, Enrico Letta, non ha dubbi: "C'è preoccupazione per la situazione. Il partito è comunque in salute ed eventualmente pronto al voto. Non c'è alcuna agitazione, semmai grande determinazione, se si dovesse andare ad uno showdown elettorale". Questo è lo scenario che il segretario non teme, ma non quello al quale lavora, scrive il Corriere della Sera. Letta ha incontrato Giuseppe Conte a Cortona, venerdì scorso, all'assemblea della corrente guidata da Dario Franceschini, e da allora i contatti non si sono mai interrotti. Ancora ieri sera i due si sono sentiti. L'obiettivo dichiarato di Letta è quello di lavorare con grande impegno per tenere Giuseppe Conte e il Movimento a bordo. Per il Nazareno è quindi soprattutto l'ora della diplomazia e non degli ultimatum, perché la scelta prioritaria è quella di continuare con questo governo e con questa maggioranza fino alla fine naturale della legislatura. Certo, non ci sono sconti possibili. Impensabile andare avanti come se nulla fosse se il leader dei Cinque Stelle scegliesse la strada dell'appoggio esterno al governo. Ma Letta è convinto, e lo va dicendo a Conte, che far prevalere la linea massimalista non solo sarebbe un male evidente per il Paese, ma anche per le prospettive elettorali del suo Movimento.

Determinato a non farsi trascinare da Conte e compagni in un campo "tutto interno al M5S", su questo punto il presidente del Consiglio è irremovibile: "Non esiste l'ipotesi di un Draghi bis". "Mi sembra evidente che ci sono le sirene di chi ha deciso di anticipare una campagna elettorale che ora è fuori tempo. Abbiamo obiettivi chiari, abbiamo appena raggiungo obiettivi del Pnrr, ce ne sono altri per dicembre su cui siamo impegnati, c'è la legge di bilancio da fare, che non sarà semplice", ha detto la ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, aggiungendo che "ci sarà però chi saprà usare questo linguaggio e alla prova dei fatti sarà il modo migliore per trovare non solo consenso, ma profondo coinvolgimento del Paese".