Gas, Descalzi: per una sicurezza energetica servono altri 4 rigassificatori
Gas, Descalzi: per una sicurezza energetica servono altri 4 rigassificatori
L'Ad di Eni: ci vogliano le strutture, per avere una sicurezza sul domani

28/11/2022 13:00

"Se vogliamo avere una sicurezza energetica e avere una sovrabbondanza di gas, per essere sicuri secondo me dovremmo arrivare ad avere altri 4 rigassificatori". Lo ha affermato l'Ad del gruppo Eni, Claudio Descalzi, intervenuto al convegno Lombardia 2030 in corso a Milano. "L'Algeria ha più che raddoppiato la fornitura che ci invia, la Libia ha aumentato, ci sta arrivando gas da Egitto, Angola, Nigeria e ci è arrivato il primo carico dal Mozambico, che ha enormi riserve di gas. Il problema è che questi flussi arrivano con le navi e non abbiamo rigassificatori sufficienti. Dobbiamo avere le infrastrutture di rigassificazione per ricevere queste navi, avere il gas non basta. Ci vogliano le strutture, per avere una sicurezza sul domani", ha spiegato l'Ad dell'Eni. Descalzi ha indicato ad esempio la Spagna, che consuma 30 miliardi di metri cubi e ha una capacità di rigassificazione di 60 miliardi di metri cubi, mentre l'Italia ha una capacitá di rigassificazione per 17 miliardi a cui si aggiungono altri 10 miliardi con Piombino e Ravenna. "Quindi, in una situazione ottimale ne servirebbero altri 4 per arrivare alla piena sicurezza energetica", ha evidenziato. Per poi aggiungere che "dobbiamo aumentare di almeno 6-7 miliardi di metri cubi gli stoccaggi, questo è alla base della sicurezza energetica". Secondo Descalzi, "il Sud - e penso ad esempio a Gioia Tauro - può essere sede di rigassificazione, ma dobbiamo sbloccare le linee che da Sud vengono a Nord, perchè la loro capacità è molto bassa".

Intanto l'attenzione resta accesa sul price cap europeo. "Bisogna apprezzare la buona volontà della Commissione che ha presentato agli Stati una proposta, frutto di una prima mediazione tra le diverse posizioni, spesso contrapposte. La cosa positiva è aver ottenuto che tutti gli Stati si impegnino a trovare un punto di convergenza", ma "certamente, se la proposta resterà invariata, non la voteremo". Lo dice in una intervista a La Verità il ministro per l'Ambiente e la Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. "La proposta italiana - spiega - non consiste nel mettere un numero sul tetto, ma dei criteri di intervento qualora ci fossero oscillazioni eccessive nel prezzo del gas a livello europeo. Il tetto dev'essere un meccanismo anti speculativo, non anti mercato": per questo "l'ipotesi italiana punta a evitare guadagni eccessivi per l'impennata dei prezzi", conclude il ministro, per il quale "servono i nuovi rigassificatori di Gioia Tauro e Porto Empedocle, per i quali però è necessario procedere contemporaneamente sulle opere infrastrutturali che portano il gas da Sud a Nord".