Fase 3: Unimpresa, salvare le pmi dalla catastrofe autunnale
Fase 3: Unimpresa, salvare le pmi dalla catastrofe autunnale
"Quattro sono i nodi "gordiani" da sciogliere per salvare il prezioso tessuto produttivo delle piccole e medie imprese italiane dalla catastrofe autunnale: la crisi della liquidità, la giungla degli adempimenti fiscali, la deburocratizzazione e il potenziamento della digitalizzazione del settore", ha detto il neo segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro

10/07/2020 16:22

"Quattro sono i nodi "gordiani" da sciogliere per salvare il prezioso tessuto produttivo delle piccole e medie imprese italiane dalla catastrofe autunnale: la crisi della liquidità, la giungla degli adempimenti fiscali, la deburocratizzazione e il potenziamento della digitalizzazione del settore". quanto sottolineato dal neo segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro, nel corso della riunione del Comitato di presidenza di Unimpresa. Secondo Lauro "la drammatica fragilita' finanziaria delle piccole e medie imprese italiane, con il rischio, in autunno, di una mortalita' del 40% delle prime e del 30% delle seconde, come paventato contemporaneamente dall'Ocse, da Bankitalia e dalla Commissione Europea, sta mettendo in pericolo l'intero sistema economico italiano, perche' quel prezioso tessuto produttivo, che contribuisce per il 70% al valore aggiunto dell'economia nazionale, ne ha garantito il successo, dal secondo dopoguerra, e ne ha caratterizzato significativamente l'originalita', verso il resto del mondo (il celebrato Made in Italy), tramite l'inventiva, l'innovazione e la creativita' di centinaia di migliaia di imprenditori, nonche' di artigiani di eccellenza, presenti sull'intero territorio nazionale". Per tali ragioni, Unimpresa si battera' affinche' una parte significativa delle risorse del Recovery Fund possano essere indirizzate alle Pmi, nelle modalita' da definire, al fine di evitare la desertificazione del settore".

Quanto alla deburocratizzazione e al decreto semplificazione, Lauro ha detto che «prima di varare i tre decreti economici, il governo avrebbe dovuto varare, in premessa, come architrave, quello della semplificazione. E, comunque, almeno inserire in apertura dei decreti norme di semplificazione, chiare, semplici, leggibili e applicabili. Non è stato così, per cui la poca incisività, i ritardi, le contraddizioni e, non di rado, l’inapplicabilità delle misure economiche è stata causata dalla solita burocratizzazione e farraginosità delle norme e delle procedure. Finalmente il governo ne ha preso atto (miracolo!) ed ha varato un decreto “ad hoc”, salvo intese (ancora?), per cui le norme restano ancora indefinite. Sono norme “ballerine”. Dall’analisi di quanto partorito, tuttavia, si può già proporre al governo una prima modifica, un nuovo titolo: non decreto semplificazione, ma decreto “complicazione”». In relazione al potenziamento della digitalizzazione del settore, secondo il segretario generale di Unimpresa «le pmi, spina dorsale della nostra economia (generano il 70% del valore aggiunto complessivo), hanno bisogno di una rapida “rivoluzione culturale” nell’approccio alla digitalizzazione. Potenziare e rafforzare la cultura, la formazione e le infrastrutture informatiche delle aziende, superando gli attuali livelli di insufficienza e di eterogeneità, sarà determinante non solo ai fini della sopravvivenza, ma per rilanciare le proprie attività trasformando, radicalmente, grazie alla spinta digitale, i propri modelli di business. La trasformazione digitale rappresenta anche la strategia più idonea per acquisire nuove competenze, per creare siti web adeguati, per cimentarsi nel marketing digitale, per utilizzare il lavoro a distanza, per fare pubblicità on line, per garantire la sicurezza aziendale e per avere una propria piattaforma e-commerce, potendosi così proiettare sui mercati esteri. Si tratta di un processo irreversibile: chi non si adeguerà, uscirà definitivamente di scena».

Durante la riunione del comitato di presidenza, aperta dagli interventi del presidente onorario Paolo Longobardi e del presidente Giovanna Ferrara, si è formalmente insediato il nuovo segretario generale, Raffaele Lauro, nominato lo scorso 8 luglio.