Ex Ilva, ora Conte lancia il "Cantiere Taranto"
Ex Ilva, ora Conte lancia il "Cantiere Taranto"
Il premier invita con una lettera tutti i ministri a presentare entro il 14 novembre proposte e idee per "definire un piano strategico che offra ristoro alla comunità ferita e ponga in essere tutti gli strumento utili per attrarre investimenti, favorire l'occupazione e avviare la riconversione ambientale

di Giampiero Di Santo 12/11/2019 08:47

Non bisogna salvare soltanto l'ex Ilva e i suoi 10 mila 700 lavoratori (oltre 15 mila con l'indotto). E'  necessario un grande piano di rilancio che salvi la spplendida città di Taranto dall'inquinamento e dal degrado. Per questo il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, ha scritto una lettera ai suoi ministri nella quale chiede a tutti di presentare entro il 14 novembre in consiglio dei ministri idee e progetti innovativi da inserire in un grande Progetto Taranto. Una missiva pubblicata da Repubblica nella quale Conte parla della necessità di aprire un "Cantiere Taranto"e di "definire un piano strategico, che offra ristoro alla comunità ferita e che, per il rilancio del territorio, ponga in essere tutti gli strumenti utili per attrarre investimenti, favorire l'occupazione e avviare la riconversione ambientale".  

"Il rilancio dell'intera area necessita di un approccio globale e di lungo periodo", scrive Conte nella lettera. "La politica deve assumersi la responsabilità di misurarsi con una sfida complessa, che coinvolge valori primari di rango costituzionale, quali il lavoro, la salute e l'ambiente, tutti meritevoli della massima tutela, senza che la difesa dell'uno possa sacrificare gli altri". L'invito rivolto a tutti i ministri, quindi, è quello, "in vista del prossimo consiglio dei ministri di giovedì 14 novembre, di elaborare e presentare proposte, progetti, soluzioni normative o misure specifiche, sui quali avviare, in quella sede, un primo scambio di idee", scrive il premier. "La discussione  proseguirà poi "all'interno della cabina di regia che ho intenzione di istituire con l'obiettivo di pervenire, con urgenza, a soluzioni eque e sostenibili".

    Conte aggiunge che già il ministro della Difesa Lorenzo Guerini "ha comunicato l'intenzione di promuovere un intervento organico per il rilancio dell'Arsenale", e il ministro per l'Innovazione Paola Pisano "ha rappresentato la volontà di realizzare un progetto di ampio respiro, affinché Taranto possa diventare la prima città italiana interamente digitalizzata".

Sulla scena tarantina e nazionale, ovviamente, resta assoluta protagonista la vicenda dell'Ex Ilva ripudiata, per così dire, da ArcelorMittal, che oggi depositerà in Tribunale a MIlano l'atto con il quale la multinazionale francoindiana chiede il recesso dal contratto. Recesso che secondo i commissari straordinari dell'azienda, che presenteranno ricorso d'urgenza e cautelare, ex articolo 700 non può avvenire sulla base della cancellazione dello scudo penale in quanto non porevisto dal contratto di affitto e vendita  Altro punto contestato nel ricorso dei commissari riguarda Afo2, l'altoforno che, al contrario di quanto sostiene la multinazionale nel suo atto di recesso, non è spento.

L'economia e la politica italiane, comunque, cercano soluzioni per impedire lo stop del colosso siderurgico tarantino. Soluzioni che potrebbero essere l'intervento pubblico diretto, cioè in sostanza una nazionalizzazione, oppure il più probabile ingresso di Cassa depositi e prestiti nel capitale dell'azienda. Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha dichiarato: "Noi troveremmo utile che dentro a questa società ci sia anche una presenza pubblica: era una delle cose che si stava discutendo da tempo. Il governo decida con quale strumento esserci: se Cdp o un altro fondo, così come succede nel resto d'Europa e del mondo". Ma il ministro dell'economia Roberto Gualtieri, ha messo le mani avanti: "L'idea di una soluzione magica, con lo stato che compra, è una pericolosa illusione, eviterei discussioni in bianco e nero", ha commentato il numero uno del ministero di via XX Settembre. Che a proposito invece dell'intervento della Cdp, ha precisato: "Non va escluso dalla cassetta degli strumenti di cui disponiamo".

Il governo in ogni caso non ha ancora rinunciato all'idea di convincere ArcelorMittal a tornare al tavolo delle trattative per onorare gli impegni contrattuali. Conte, intervistato dal Fatto quotidiano, ha spiegato che "soltanto se Mittal venisse a dirci che rispetterà gli impegni previsti dal contratto, cioè produzione nei termini previsti, piena occupazione e acquisto dell' ex Ilva nel 2021,  potremmo valutare una nuova forma di scudo".Conte nell'intervista parla di "un nuovo incontro a breve con i titolari" e annuncia una "battaglia legale". Incontro fissato per domani a palazzo Chigi, quando Conte vedrà i vertici di ArcelorMittal e proporrà un piano in tre punti: 2.000 esuberi rispetto ai 5.000 richiesti dall'azienda, uno sconto sul canone d'affitto e la reintroduzione dello scudo penale in una versione 'soft'.

  Soluzione che non vede d'accordo tra loro tutti i partiti della maggioranza giallorossofucsia, perché mentre Italia Viva ha annunciato la presentazione di due emendamenti al decreto fiscale per reintrodurre lo scudo penale, una parte del M5S, che ha già provocato in sostanza il terrempoto con la presentazione da parte di Barbara Lezzi della modifica al dl imprese addotta da ArcelorMittal come motivo per il disimpegno da Taranto, è pronto a fare dichiarare le proposte di Iv inammissibili da parte della  presidente della commissione finanze, la grillina Carla Ruocco.  A favore del ripristino dello scudo, oltre al Pd e Italia viva, il Pd e buona parte del Movimento (ma non Luigi Di Maio), oltre a Conte. Anche l'opposizione, da Forza Italia alla Lega, preme per il ripristino dello scudo.  Conte, in ogni caso, ha delineato il percorso che intende seguire: "un nuovo incontro a breve con i titolari, risolutivo per capire che intenzioni hanno per davvero. Hanno avviato un'iniziativa giudiziaria con tempi lunghi e noi li anticipiamo con un procedimento cautelare ex articolo 700 del Codice di procedura civile per ottenere dal Tribunale di Milano una verifica giudiziaria sulle loro e le nostre ragioni entro 7-10 giorni: non possiamo attendere i tempi lunghi di un accertamento ordinario", ha detto al Fatto quotidiano il premier."Per stanare il signor Mittal sulle sue reali intenzioni, gli ho offerto subito a reintroduzione dello scudo penale: Mi ha risposto che se ne sarebbe andato comunque, perché il problema è industriale, non giudiziario".