Draghi: solo l'Ucraina può decidere quale pace accettare
Draghi: solo l'Ucraina può decidere quale pace accettare
Il presidente del Consiglio a New York ha ricevuto il premio World Statesman della Appeal of Conscience Foundation per la lunga leadership poliedrica nella finanza e nel pubblico servizio di cui hanno beneficiato l'Italia e l'Unione europea e che ha aiutato la cooperazione internazionale

20/09/2022 07:53

"La nostra ricerca collettiva per la pace continua, come dimostra l'accordo per sbloccare milioni di tonnellate di cereali dai porti sul Mar Nero. Solo l'Ucraina può decidere quale pace sia accettabile, ma dobbiamo fare tutto il possibile per favorire un accordo quando finalmente sarà possibile". Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi, parlando a New York, nella cerimonia in cui gli è stato consegnato il premio "World Statesman". Questa settimana ricorre la 77a Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Spero che ci sarà un futuro quando la Russia deciderà di tornare alle stesse norme
sottoscritte nel 1945. Nonostante tutta l'oscurità dei tempi in cui viviamo, rimango ottimista riguardo al futuro", ha aggiunto il premier secondo il quale "oggi affrontiamo una sfida significativa all'idea di poter lavorare insieme a beneficio di tutti i paesi. L'invasione russa dell'Ucraina rischia di inaugurare una nuova era di polarizzazione, che non vedevamo dalla fine della Guerra Fredda". Ma sottolinea Draghi "l'eroismo dell'Ucraina, del presidente Zelensky e del suo popolo, è un potente promemoria di ciò che rappresentiamo, di ciò che stiamo per perdere. L'Unione europea e il G7, insieme ai nostri alleati, sono rimasti fermi e uniti a sostegno dell'Ucraina, nonostante i tentativi di Mosca di dividerci". 

"La domanda su come affrontiamo le autocrazie definirà la nostra capacità di plasmare il nostro futuro comune per molti anni a venire", ha poi dichiarato Draghi, aggiungendo che "la soluzione sta in una combinazione di franchezza, coerenza e impegno. Dobbiamo essere chiari ed espliciti sui valori fondanti delle nostre società. Mi riferisco alla nostra fede nella democrazia e nello Stato di diritto, al nostro rispetto dei diritti umani, al nostro impegno per la solidarietà globale. Questi ideali dovrebbero guidare la nostra politica estera in modo chiaro e prevedibile. Quando tracciamo una linea rossa, dobbiamo farla rispettare. Quando facciamo un impegno, dobbiamo onorarlo. Le autocrazie prosperano sfruttando la nostra esitazione. Dovremmo evitare l'ambiguità, per non pentirsene in seguito".

Draghi ha ricevuto il premio "World Statesman" della 'Appeal of Conscience Foundation' per la sua "lunga leadership poliedrica nella finanza e nel pubblico
servizio - si legge nella nota della Fondazione - di cui hanno beneficiato l'Italia e l'Unione europea e che ha aiutato la cooperazione internazionale". Draghi, ha affermato il Rabbino Schneier, fondatore e presidente dell'organizzazione, "è un leader con grandi capacità di visione, che unisce e possiede le competenze finanziarie e politiche necessarie per affrontare le complesse questioni economiche, umanitarie e geopolitiche che il mondo ha davanti".

"Siamo tutti uniti nello stesso proposito: amarci l'un l'altro, prenderci cura l'uno dell'altro e non lasciare nessuno indietro". Lo scrive il presidente americano Joe Biden, in un messaggio inviato alla cerimonia di consegna, a New York, a Mario Draghi del premio "World Statesman". "Mi congratulo con il mio amico primo ministro Mario Draghi", scrive, per il premio ricevuto "per il suo lavoro per far avanzare i diritti umani nel globo". "Draghi - afferma Biden - ha avuto una voce potente nel promuovere tolleranza e giustizia e lo ringrazio per la sua leadership. Siamo tutti uniti nello stesso proposito: amarci l'un l'altro, prendersi cura l'uno dell'altro e non lasciare nessuno indietro". Questo "anche nei momenti più difficili, quando il clamore di odio e divisioni è costante". "A dispetto delle differenze - conclude il leader americano - siamo tutti fratelli e sorelle" e "ogni persona merita di essere trattata con dignità e rispetto".