Nel 2021 i contributi a fondo perduto erogati dall'agenzia delle entrate, siano essi bonifici sul conto corrente o credito di imposta sono stati 15,3 mld a cui si aggiungono gli oltre 9 mld del 2020 (9,3 mld), confermando il totale delle erogazioni alla cifra di 24,6 mdl circa. Sono i dati che l'amministrazione guidata da Ernesto Maria Ruffini ha aggiornato sul proprio sito, ieri.

I contribuenti che hanno richiesto e ottenuto i contributi del biennio della pandemia sono 2.252.580. La scarna tabella dell'Agenzia procede a una suddivisione regionale e ripartizione per tipologia di intervento. Le misure rendicontate sono 13. Quella che ha raccolto un maggior numero di erogazioni è il contributo a fondo perduto per le partite Iva e settore alberghi (articoli 1 dl 41/21 e articolo 1 commi da 1 a 3, rispettivamente decreti Sostegni e sostegni-bis) per questi soli interventi sono stati distribuiti quasi 10,5 mld, per la precisione 10.454.218.850. Al secondo posto, per valore di erogazioni, il contributo a fondo perduto perequativo (articolo 1 commi 16-27 del dl 73/21). Da questa misura sono arrivati ai contribuenti quasi tre mld.

Nel 2020, la stagione dei ristori, e risotri bis ha chiuso con accrediti per 2,6 mld di euro.

I dati specifica l'Agenzia sono al netto delle rinunce presentate fino alla data di aggiornamento e che hanno annullato il credito concesso in precedenza.

Nel 2021, alle start up sono stati accreditati 2.394.000 euro, ai centri storici, 43,5 mln, ai territori dei comuni montani, 3,3 mln di euro. A coloro che hanno chiuso le attività sono andati circa 80 mln di euro. Per il contributo ai soggetti grandi dimensioni sono stati inviati aiuti per 162.834.319 mln di euro.

Sempre nel 2021, a livello regionale è la Lombardia ad aver beneficiato dei sostegni in misura maggiore, oltre 3 mld a 384.119 contribuenti, seguita dal Lazio, con 1,6 mld a 227.294 soggetti e al Veneto, a cui sono arrivati 1,4 mld per 187.010 contribuenti.

In questo spaccato di due anni di attività nella veste di bancomat degli aiuti, l'Agenzia ha anche riconosciuto i suoi errori. Nelle procedure di esame delle istanze è capitato che domande prima rigettate fossero poi corrette e riaccolte attraverso l'esame dell'autotutela. Le domande di autotutela riconosciute sono state 18.989 per importi pari a 176.481.092 euro. La misura che è stata maggiormente rivista in termini di importi è quella dei contributi nei sostegni e sostegni bis, in quel caso sono stati riaccreditati 69 milioni mentre quella che ha presentato il minor numero di revisioni è legata ai comuni montani con 14.955 euro riaccreditati dopo le verifiche.

I provvedimenti che in pandemia hanno riconosciuto aiuti alle imprese e alle partite Iva sono stati 13.