Crollo storico del pil nel primo trimestre: -5,4% rispetto a un anno fa
Crollo storico del pil nel primo trimestre: -5,4% rispetto a un anno fa
I dati Istat confermano la "portata eccezionale" della diminuzione, con flessioni del 5,3% in termini congiunturali. Nella stima preliminare diffusa lo scorso 30 aprile il calo era risultato del 4,7% (-4,8% anno su anno). La variazione acquisita del Pil per il 2020 è pari a -5,5%

29/05/2020 10:07

Crollo storico del Pil nel I trimestre dell'anno. I dati Istat confermano la "portata eccezionale" della diminuzione del Pil nel primo trimestre con flessioni del 5,3% in termini congiunturali e del 5,4% in termini tendenziali mai registrate dal primo trimestre del 1995, anno d'inizio delle serie storiche. Nella stima preliminare diffusa lo scorso 30 aprile il calo era risultato del 4,7% (-4,8% anno su anno).
A trascinare la caduta del Pil è stata soprattutto la domanda interna (incluse le scorte), mentre quella estera, anch'essa in calo, ha fornito un contributo negativo meno marcato (-0,8 punti percentuali). Sul piano interno, l'apporto dei consumi privati è stato fortemente negativo per 4 punti e quello degli investimenti per 1,5, mentre un ampio contributo positivo (+1 punto percentuale) è venuto dalla variazione delle scorte. La spesa delle famiglie ha registrato una diminuzione in termini congiunturali del 7,5%. In particolare gli acquisti di beni durevoli sono diminuiti del 17,5%, quelli di beni non durevoli dello 0,9%, quelli di servizi del 9,2%, mentre quelli dei beni semidurevoli sono diminuiti dell'11,4%. Alla contrazione dell'attività produttiva ha corrisposto una decisa riduzione dell'input di lavoro in termini sia di ore lavorate sia di Ula, mentre le posizioni lavorative hanno registrato una sostanziale stabilità.
La variazione acquisita del Pil per il 2020 è pari a -5,5%.
"Crollo drammatico, ancora peggiore rispetto alle stime iniziali, ma in linea con le previsioni del Governo" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. "Considerato che i negozi sono stati chiusi solo dal 12 marzo, mentre le attività produttive sono state sospese solo a partire dal 23 marzo, ed entro il 25 marzo, in pratica una settimana su 4, si tratta di una caduta incredibile, come dice l'Istat di portata eccezionale. Ricordiamo, però, che nel Def era stimato un crollo ancora superiore, del 5,5 per cento" conclude Dona.