Covid 19, le restrizioni dureranno almeno fino a Pasqua
Covid 19, le restrizioni dureranno almeno fino a Pasqua
Speranza: Il governo si muoverà nella direzione indicata dal comitato tecnico scientifico e prolungherà la durata delle misure di contenimento del contagio Oggi 812 morti, 11591 dal principio dell'epidemia.Raggiunto il numero record di guariti in un solo giorno, 1.590 e ha rallentato ancora la crescita dei nuovi caso, oggi 1.154. Dal principio dell'epidemia guarite 14.620 persone.

di Giampiero Di Santo 30/03/2020 20:54

Sono 812 i deceduti a causa dell'epidemia di Covid 19 in Italia nelle ultime 24 ore. E' quanto ha detto il capo della Protezione civile Angelo Borrelli in conferenza stampa. Dal principio dell'epidemia in Italia il numero dei deceduti è salito a 11591 mentre oggi i nuovi positivi sono stati 1.648 in più, per un totale di 75.528 positivi, I contagiati dal principio dell'epidemia sono saliti a 101.739, numero che comprende guariti, ancora malati e deceduti. A proposito dei guariti oggi è stato raggiunto il numero record in un solo giorno, con un aumento di 1.590 rispetto a ieri, a quota 14.620 guariti. In considerazione dei primi dati davvero positivi sul calo dei positivi e sull'aumento dei guariti,a questo punto sembra molto probabile che il termine del 3 aprile per il vigore delle misure di emergenza approvate per contenere il contagio sarà superato almeno di due settimane, cioè dopo la Pasqua e. Come ha chiarito il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, che ha annunciato la possibile e prudente riapertura di alcune attività e come ha detto il presidente del Consiglio superiore della Sanità Franco Locatelli, che ha  spiegato: "Credo che sia il tempo di mantenere stringenti le misure, appena dopo Pasqua ne riparleremo". E' stato poi il ministro della Salute Roberto Speranza, in serata, a confermare ufficialmente la proroga di due settimane che sarà decisa con ogni probabilità dal consiglio dei ministri non ancora convocato ma che dovrebbe riunirsi entro giovedì prosismo, entro cioè il termine di scadenza delle misure: "Nella riunione del Comitato tecnico scientifico svoltasi stamattina è emersa la valutazione di prorogare tutte le misure di contenimento almeno fino a Pasqua. Il governo si muoverà in questa direzione", ha annunciato. 

Sono 458 i morti di Coronavirus nelle ultime 24 ore in Lombardia, per un totale di 6.818.  E nelle regione i nuovi positivi sono stati 1.154 in 24 ore, meno dei 1.592 mentre i ricoverati in terapia intensiva sono 1.330, due in più di ieri. A tracciare il bilancio lombardo è stato l’assessore regionale per il Welfare Angelo Gallera, che ha sottolineato la necessità che i cittadini si abituino all’uso delle mascherine protettive. Considerate ormai indispensabili per la tutela non soltanto dei contagiati, come si diceva, ma anche dei non malati che circolano per le strade e si trovano esposti al rischio di contatto con asintomatici che non sanno di avere contratto il virus. Non è un caso che anche il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, abbia lanciato un appello perché vengano messe in vendita tutte le mascherine disponibili.  

 

Sono partiti in Italia i test preclinici di cinque vaccini contro il coronavirus. Sono tutti condotti dall'azienda biotech Takis, i risultati sono attesi a metà maggio e la sperimentazione sull'uomo potrebbe partire in autunno. Lo ha detto all'Ansa l'amministratore delegato dell'azienda, Luigi Aurisicchio. I vaccini si basano su diverse regioni della proteina Spike, la principale arma con cui il virus aggredisce le cellule respiratorie umane.

 

 Si va consolidando il ritmo con il quale stanno rallentando in Italia i casi positivi al coronavirus SarsCoV2. Si va quindi verso una sorta di plateau e la fase di discesa potrebbe iniziare nei prossimi giorni. Lo indicano i fisici che curano la pagina Facebook 'Coronavirus-Dati e analisi scientifiche', rilevando che "il punto è la velocità con cui la curva scenderà: questo dipenderà dall'efficacia delle misure di contenimento".  Secondo il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri "In queste ore, in cui viviamo un'altalena di speranza ed estrema lucidità per restare fedeli ai dati epidemiologici la curva dei contagi cresce ma si mostra più lineare, regolare. Questo vuol dire che, con i numeri a disposizione e le elaborazioni di virologi ed epidemiologi, possiamo aspettarci il raggiungimento del picco nel giro di 7-10 giorni e, ragionevolmente, la diminuzione del contagio". Così Sileri sul blog delle Stelle dove sottolinea la necessità di fare più tamponi. "L'aumento del numero dei tamponi, per usare una parola che tutti conosciamo e che rimarrà nella nostra memoria, rappresenta la direzione giusta da seguire. Lo ribadisco da diversi giorni e la scelta di incrementare il numero dei test è stata portata a regime: i tamponi, o comunque i test diagnostici, per individuare i positivi, vanno condotti su tutte le persone esposte e/o venute a diretto contatto con una persona colpita dal virus" afferma Sileri che mette al primo posto la necessità di fare tamponi al personale sanitario "ad essi devono essere rivolti screening anamnestici da altri medici competenti, per verificare e tracciare che all'inizio e alla fine del turno di lavoro, possano essere insorti dei sintomi aspecifici o specifici". Poi ci sono le altre categorie di lavoratori da sottoporre a test regolari e ciclici: le forze dell'ordine, i farmacisti, gli addetti nei supermarket; i giornalisti, ovvero tutti coloro che hanno un'esposizione al pubblico frequente e regolare sempre sulla guida di un medico competente. 

 

 "Domani alle 12 noi sindaci, in tutta Italia, esporremo sulla facciata del Comune la bandiera a mezz'asta e osserveremo un minuto di silenzio. Sarà il nostro modo per ricordare le vittime del coronavirus, per onorare il sacrificio e l'impegno degli operatori sanitari, per abbracciarci idealmente tutti, per essere di sostegno l'uno all'altro, come sappiamo fare noi sindaci". Lo dichiara Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell'Anci, che ha aderito all'iniziativa lanciata dal presidente della Provincia di Bergamo, Gafforelli per i sindaci del suo territorio, e l'ha allargata a tutto il Paese. "I sindaci, da destinatari e custodi delle preoccupazioni delle comunità che amministrano, sopportano una forte pressione e si fanno carico di una grande responsabilità davanti ai cittadini. Nonostante la situazione di grave emergenza che viviamo - osserva Decaro - non vogliamo far prevalere lo sconforto, ma stare uniti sia nel gravissimo lutto che colpisce più duramente alcune aree del Paese, sia nella solidarietà che deve tenerci tutti insieme".