Covid 19, Brusaferro (Iss): "Riaperture sfida decisiva"
Covid 19, Brusaferro (Iss): "Riaperture sfida decisiva"
Il presidente dell'Istituto superiore di Sanità, alla vigilia dell'eliminazione dal prossimo 3 giugno delle barriere alla mobilità interregionale e internazionale, avverte: "la seconda ondata arriverà e dobbiamo essere pronti a identificare i casi sospetti precocemente e tempestivamente".

di Giampiero Di Santo 29/05/2020 14:48

La sfida delle aperture e riaperture delle regioni infuria, il Nord e il Sud d'Italia si confrontano anche aspramente sulla possibilità che il 3 giugno riprenda la mobilità tra regioni ovunque nel paese o che in alcune aree dove l'epidemia di Covid 19 continua a fare vittime e nuovi contagi il "libera tutti" venga rinviato a dopo l'8 giugno. Una battaglia in pieno svolgimento, insomma, alla quale le autorità scientifiche assistono con preoccupazione, come ha spiegato oggi il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro: "Le riaperture saranno la sfida più importante", ha detto oggi il presidente dell'Iss nel corso di una audizione in comissione Bilancio della camera. "Per gli scenari che immaginiamo, in autunno, una patologia come il Sars-cov-2, si può maggiormente diffondere e si può confondere con altre sintomatologie di tipo respiratorio e la famosa ipotesi della seconda ondata è collegata a questo, che, dal punto di vista tecnico scientifico è un dato obiettivo. Perciò, con l'arrivo dell'autunno c'è una probabile possibilità di maggiore diffusione del coronavirus".

Osservazioni, quelle di Brusaferro, giunte appunto nel momento della riapertura totale o quasi del paese, una sfida soprattuutto per le autorità sanitarie, che dovranno essere in grado di esercitare un controllo ferreo ovunque per evitare la ripresa del contagio. "Il virus è ancora presente e i comportamenti dei singoli sono le misure più efficaci per ridurne la circolazione", ha sottolineato Brusaferro. "Questo è importante perché il numero di persone entrate in contatto con il virus è limitato, anche se varia da regione a regione. E le molte persone non entrate in contatto, e dunque suscettibili al virus, sono un serbatoio per la sua diffusione. Per questo motivo, con la prossima settimanaci avviamo a una sfida sarà ancora più importante perché sarà liberalizzata la mobilita tra regioni e anche quella internazionale. Questo richiederà una capacità ancora più attenta di monitorare e rispondere a focolai. L'obiettivo è controllare eventuali focolai e essere in grado di adottare misure che superino le dimensioni regionali.Abbiamo superatola curva di picco dell'infezione e siamo nella discesa. Ma dobbiamo avere la capacità di identificare e diagnosticare i casi sospetti precomente e tempestivamente, laddove ci sono di isolarli e di adottare i controlli".