La Corte di giustizia europea salva le notizie in pillole, gli snippet. Gli Stati europei e le singole legislazioni nazionali non possono vietare ai motori di ricerca di utilizzare gli snippet, cioè i brevi estratti degli articoli che servono a fornire agli utenti della rete il senso del contenuto giornalistico in poche parole chiave, senza che sia stata prima chiesta una notifica alla Commissione europea. Insomma, il passaggio a Bruxelles è essenziale se si vuole intervenire sul web. La sentenza di oggi della Corte fi giustizia Ue boccia la normativa tedesca anti-Google News, ma non riguarda le regole sul diritto d’autore. Si riferisce ad una normativa diversa, la direttiva riguardante la procedura d'informazione nel settore delle norme e delle regolamentazioni tecniche. Un testo del 1998 abrogato nel 2015 dalla direttiva sulla procedura d'informazione nel settore delle regolamentazioni tecniche e delle regole relative ai servizi della società dell'informazione, che prevede l’obbligo di una procedura d'informazione. In mancanza delle notifica delle autorità nazionali alla Commissione europea un singolo può invocare l’inapplicabilità della decisione, chiarisce la sentenza della Corte, che riaccende il dibattito sui diritti d’autore. A marzo di quest’anno, dopo mesi di acceso dibattito, Parlamento e Consiglio Ue hanno approvato le nuove regole in materia di tutela dei diritti d’autore su Internet. Gli snippet sono stati uno degli elementi oggetto del dibattito. Alla fine è stato stabilito che hyperlink ad articoli di attualità accompagnati da «singole parole o brevi estratti» possono essere condivisi liberamente.