Contributi, compensato solo il 15% del calo dei fatturati
Contributi, compensato solo il 15% del calo dei fatturati
Le tre principali misure del decreto rilancio (Dl. 34/2020) ovvero il taglio dell’Irap, il contributo a fondo perduto ed il credito d’imposta per i canoni locazioni, daranno alle imprese un ristoro pari a circa il 15% delle perdite realizzate tra marzo e maggio

di di Giuliano Mandolesi 24/07/2020 08:04

Decreto Rilancio a impatto ridotto sulle imprese: tamponato solo il 15% del calo del fatturato.

Secondo quanto indicato nella microsimulazione contenuta nell'analisi economico e statistica pubblicata dal dipartimento delle finanze del ministero economia e delle finanze, le tre principali misure del decreto Rilancio (dl 34/2020) ovvero il taglio dell'Irap, il contributo a fondo perduto ed il credito d'imposta per i canoni locazioni, daranno alle imprese un ristoro pari a circa il 15% delle perdite realizzate tra marzo e maggio.

In poche parole, sebbene le tre misure analizzate complessivamente costino all'erario circa 11 miliardi di euro, in termini reali apporteranno un beneficio praticamente irrisorio alle imprese lasciando scoperta ovvero non ristorata quasi l'85% della perdita di fatturato causata dal covid19.

Analizzando singolarmente la performance delle tre misure al vaglio della Direzione Studi e Ricerche Economico Fiscali del Ministero dell'economia e delle Finanze, quella che sicuramente avrà maggior successo in termini di incidenza sulla perdita di fatturato sarà il contributo a fondo perduto.

L'agevolazione, introdotta con l'articolo 25 del dl 34/2020 (il decreto Rilancio), è indirizzata ai soggetti esercenti attività d'impresa, di lavoro autonomo, con ricavi/compensi 2019 sotto i 5 milioni di euro e con contrazione del fatturato/corrispettivi nel mese di aprile 2020 pari almeno al 33% rispetto ad aprile 2019. In termini di risorse stanziate, la misura è costata 4,8 milioni di euro e ristorerà le imprese beneficiarie in media per circa il 8,4% della perdita di fatturato registrato nei mesi tra marzo e maggio. Ad impatto ridotto invece il taglio di saldo e primo acconto dell'irap ed il credito d'imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d'azienda. Lo sconto dell'irap (di cui all'articolo 24 del dl 34/2020) che prevede la «cancellazione» del saldo 2019 e del primo acconto 2020 per gli imprenditori e i lavoratori autonomi con ricavi o compensi non superiori a 250 milioni di euro nel 2019, ha un costo di 3,9 miliardi di euro e in termini percentuali «coprirà» solo il 3.6% della perdite delle imprese. Stessa bassa performance per il credito d'imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d'azienda. La misura, prevista all'articolo 28 del dl 34/2020 prevede la concessione di credito d'imposta pari al 60% del canone di locazione versato, per i mesi di marzo, aprile e maggio 2020, per gli immobili non abitativi destinati all'esercizio dell'attività d'impresa. I beneficiari dell'agevolazione ovvero Imprese, i lavoratori autonomi e gli enti non commerciali con ricavi/compensi non superiori a 5 milioni di euro nel 2019 e con una diminuzione del fatturato almeno pari al 50% nei mesi di marzo-aprile-maggio 2020 rispetto le stesse mensilità 2019, avranno un ristoro medio pari a circa il 3.6% della perdita di fatturato registrato nei mesi di lockdown e la disposizione ha un costo di 2,1 miliardi di euro.

Come indicato nell'analisti del dipartimento delle Finanze, la distribuzione per classe dimensionale delle imprese mostra come il beneficio sia inversamente proporzionale alla dimensione d'impresa. In particolare le imprese di dimensione minore (con fatturato inferiore a 400 mila euro) fruiranno dei maggiori benefici sia in termini assoluti che in percentuale alla perdita di fatturato.

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