Conte: non chiediamo alla Ue di farsi carico del nostro debito
Conte: non chiediamo alla Ue di farsi carico del nostro debito
Il premier a El Pais: quando abbiamo capito che era necessario essere più radicali, abbiamo imposto la chiusura di attività non essenziali . Ma, insisto, sono misure che devono essere graduali

30/03/2020 09:03

"In questo momento in Europa si gioca una partita storica. Non è una crisi economica che ha toccato alcuni Paesi meno virtuosi di altri. Non c'è una distinzione che ha a che fare con i sistemi finanziari. Questa e' una crisi sanitaria che è esplosa anche in campo economico e sociale. È una sfida storica per l'intera Europa. E spero davvero, con un forte spirito europeo, che saremo in grado di affrontare questa situazione. Stiamo limitando i diritti costituzionali dei nostri cittadini e l'Europa deve reagire evitando tragici errori". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un'intervista al quotidiano spagnolo El Pais, aggiungendo che "alcuni Paesi non si rendono conto delle forti restrizioni che questa emergenza produrrà nella sfera economica. L'Italia e la Spagna sono le più esposte al momento, ma lo saranno tutti. I numeri, purtroppo, stanno aumentando in tutti i Paesi ed è un'emergenza sanitaria ed economica che colpisce l'intera Ue, anche quei Paesi ragionano in termini antiquati, inadeguati per questa crisi". "Questo e' uno shock simmetrico che colpisce tutti ed e' eccezionale, come ha giustamente sottolineato il primo ministro, Pedro Sanchez. Ecco perché è necessario rispondere con una reazione forte e unitaria, che preveda l'utilizzo di strumenti straordinari", ha spiegato Conte. L'Italia, ha detto il presidente del consiglio, prevede "un piano europeo di ripresa e reinvestimento. Un modo per sostenere l'intera economia europea. Il problema non e' quando usciremo da questa recessione, ma uscirne al piu' presto. Il tempismo e' la chiave, c'e' la massima urgenza. Non penso a uno strumento particolare, possiamo ricorrere a un'ampia varieta'. Ma e' tempo di introdurre uno strumento di debito europeo comune che ci consenta di vincere questa guerra il piu' presto possibile e rilanciare l'economia. Nessun Paese, neanche quelli che credono di avere ora un impatto minore, possono rimanere fuori da questa grave crisi. L'Europa deve rispondere alle sfide del mercato globale. Una reazione unita ci permettera' di combattere meglio". Conte ha poi spiegato che "l'Italia non chiede di condividere il debito pubblico accumulato. Tale debito rimarra' in capo a ciascun Paese. Finora l'Italia si è comportata molto bene. Il deficit del 2019 doveva chiudersi al 2,2% e siamo riusciti a farlo all'1,6%. Siamo intervenuti in molti settori per rendere la macchina statale piu' efficiente e migliorare la nostra capacita' di investimento. Nessuno chiede all'Europa di farsi carico dei debiti sovrani. Chiediamo solo di rispondere in modo unitario per uscire da questo tsunami economico e sociale. Chiunque crede nell'Europa deve sostenere questa causa. Se l'Ue non sarà all'altezza della sua vocazione e del suo ruolo in questa situazione storica, i cittadini avranno piu' fiducia in essa o la perderanno definitivamente?". A chi gli chiedeva se questa crisi avrebbe sostenuto l'antieuropeismo che circola gia' fortemente in Paesi come l'Italia Conte ha risposto che "il rischio e' evidente. Gli istinti nazionalisti, in Italia, ma anche in Spagna e altrove, saranno molto piu' forti se l'Europa non sara' all'altezza del suo compito".

Il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, difende anche le scelte affrontate nella fase iniziale dell'emergenza Coronavirus e spiega nell'intervista con il quotidiano spagnolo El Pais che era impossibile bloccare tutto il paese sin dall'inizio. "Siamo nella fase più acuta. È difficile fare previsioni esatte. Gli esperti sono ancora cauti, ma è ragionevole pensare che siamo vicini al picco", dice il presidente del Consiglio al quotidiano spagnolo. Il premier rivendica anche la scelta di adottare misure di chiusura in modo graduale: "Massimo rigore nella reazione, assoluta trasparenza con i cittadini e misure graduali secondo i criteri appropriati e la proporzionalità. E, soprattutto, seguire sempre le indicazioni dei migliori scienziati, anche se la decisione politica viene presa in seguito". Secondo Conte infatti "sarebbe stato un errore introdurre immediatamente una chiusura totale del Paese. Inoltre, è impossibile sostenere un impatto economico di questo livello troppo a lungo. Va fatto gradualmente. Quando abbiamo visto che il contagio era diffuso, le misure di restrizione che avevamo adottato in Lombardia sono state assunte da tutto il paese. Questo fino a quando non abbiamo capito che era necessario essere più radicali e abbiamo imposto la chiusura di attività non essenziali . Ma, insisto, sono misure che devono essere graduali". Quanto alla diffusione del virus Conte ricorda che "Sabato abbiamo superato le 10.000 vittime e questo ci fa molto male e dovrebbe allertare la comunità internazionale. Ma allo stesso tempo ieri abbiamo avuto anche il numero record di cure: 1.434". Conte dalle colonne del quotidiano spagnolo ha espresso poi vicinanza e solidarietà al governo spagnolo e alla sua popolazione: "È un dramma che conosciamo molto bene e posso immaginare le difficoltà che affrontano. Vogliamo uscire da questa crisi il più presto possibile, tra l'altro, per aiutare altri paesi come la Spagna con medici, respiratori e dispositivi di protezione individuale".