Bologna: la piazza delle Sardine sfida la Lega di Salvini
Bologna: la piazza delle Sardine sfida la Lega di Salvini
Il leader leghista, ieri al Paladozza per la campagna elettorale a sostegno di Borgonzoni, contestato pacificamente in piazza Maggiore da 15.000 non leghisti che hanno gremito la principale piazza cittadina. Per salvini duello a distanza, con gaffe sulla sanità, con il presidente Bonaccini

di Giampiero Di Santo 15/11/2019 16:58

Uno smacco, o almeno una battuta d'arresto in una avanzata che sembra inarrestabile. Per Matteo Salvini, capo della Lega Nord e detto dai suoi adepti "Il capitano", la serata trascorsa al Paladozza di Bologna per dare sostegno e forza alla candidatura di Lucia Borgonzoni, anche lei esponente del Carroccio, alla presidenza della regione Emilia Romagna non è stata proprio una passerella trionfale. Perché nella città capoluogo dell'Emilia Romagna ai circa 7 mila leghisti fatti giungere anche dal Veneto e dalla Lombardia in pullman per far diventare oceanica la folla destinata ad assieparsi sulle gradinate del palazzetto dello sport bolognese, si sono contrapposti 15 mila circa non simpatizzanti per il Carroccio riuniti nella piazza Maggiore, quella che Lucio Dalla chiamava piazza Grande. Quindicimila persone che senza i dubbi dei "15 mila per gli organizzatori" e "5 mila per la questura", hanno davvero gremito la piazza principale di Bologna, tanto da non lasciare spazi visibili tra l'una e l'altra. "Bologna non si lega", si leggeva negli striscioni che mostravano il simbolo delle sardine. Sì, perché l'idea dei tre giovani che hanno chiamato a raccolta via social netrwork gli antileghisti dell'Emilia Romagna era quella di contrapporre al leader del Carroccio, giunto a Bologna in compagnia oltre che di Borgonzoni anche del presidente del Veneto Luca Zaia, una piazza stipata all'inverosimile, con "seimila sardine". Ma il successo dell'iniziativa è stato tale e tanto travolgente, che in piazza Maggiore non entrava più uno spillo (come testimoniano le fotografie e le riprese dall'alto) e ache alla fine si è ipotizzato un numero più che doppio dei sostenitori del Carroccio raggruppati al Paladozza. Né è andata benissimo, per Salvini, la guerra delle dichiarazioni e dei tweet, perché nel sostenere Bergonzoni e parlare di sanità, il leader della Lega si è avventurato su un terreno sdrucciolevole, quello degli ospedali. Ebbene, Salvini ha sottolineato che tra i primi "provvedimenti di Borgonzoni presidente ci sarà l'attenzione ai più deboli, gli ospedali saranno sempre aperti, di sabato, di domenica, come avviene in Veneto". Una gaffe evidente, dal momento che in Italia gli ospedali sono aperti 24 ore al giorno per 365 giorni l'anno, e soprattutto un assist da pallone d'oro fornito al presidente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che ne ha approfittato immediatamente: "+++ Comunicazione di servizio +++", siu legge in un post di Bonaccini su Facebook, "informo la cittadinanza che in #EmiliaRomagna anche questo fine settimana il servizio sanitario sarà attivo, efficace ed efficiente come sempre. Salvini, non essendo di questa Regione, può certamente non saperlo (dovrebbe però immaginarlo, avendo proprio il suo governo indicato la nostra Sanità come modello per le altre regioni). È più preoccupante che a non sapere queste cose sia la mia sfidante: chi si candida a presidente qualcosa dovrebbe prima impararlo. L'Emilia-Romagna è una grande Regione, non merita improvvisazione". Due a zero, palla al centro, mentre i tre trentenni che hanno organizzato il flash mob delle Sardine si preparano a replicare l'iniziativa il 18 novembre a Modena, quando arriverà Salvini per uno dei suoi numerosi comizi. Bonaccini intanto già gongola, mostra orgoglioso una foto di piazza Maggiore gremita all'inverosimile e commenta: "Dice che (Salvini) starà qui 80 giorni a fare comizi e poi il 26 gennaio se ne andrà. Io governo l'Emilia-Romagna da 5 anni. Ero qui prima e ci sarò anche dopo per occuparmi di lavoro e imprese, di sanità e scuole.  Mi sbaglierò, ma credo non capisca come siamo fatti noi emiliano-romagnoli".