Ultimo colpo di bazooka di Mario Draghi prima del passaggio di consegne dell'Eurotower a Christine Lagarde. Riparte il quantitative easing della Bce, che acquisterà asset, tra cui titoli di Stato, al ritmo di 20 miliardi di euro al mese dal primo novembre. I mercati si attendevano un rinvio del nuovo piano di acquisti. «Il Consiglio direttivo si aspetta - si legge nella nota della Banca centrale - che gli acquisti proseguano il più a lungo possibile per rafforzare l'impatto accomodante dei tassi ufficiali e che termini poco prima che inizino ad aumentare il tasso di interesse chiave della Bce». La decisione della Banca centrale europea di riavviare il Qe fa correre i bond sovrani europei, i cui rendimenti sono tutti in calo. Il Btp decennale italiano ha toccato un minimo storico dello 0,77%, per poi risalire allo 0,81%, con un calo del rendimento di 15 punti base. Accelera anche Piazza Affari dopo le decisioni di politica monetaria. Il Ftse Mib sale dello 0,7% a 22.049 punti mentre lo spread butp-bund scende a 145 punti base. La Bce ha anche tagliato il tasso su depositi a -0,50%. Invariati il tasso principale a 0% e quello sui prestiti marginali a 0,25%. Lanciato un nuovo maxi-prestito a lungo termine alle banche dell'Eurozona, allungando la scadenza da due a tre anni e prevedendo tassi più bassi per le banche che prestano ai di sopra di un certo livello. La Banca centrale europea "si aspetta che i tassi di interesse chiave della Bce rimangano ai loro livelli attuali o inferiori fino a quando non si vedranno le prospettive di inflazione convergere saldamente a un livello sufficientemente vicino, ma inferiore al 2% nel suo orizzonte di proiezione". 'I paesi che presentano un debito pubblico elevato devono procedere nella ricostituzione di margini di manovra nei conti pubblici'. Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi in conferenza stampa a Francoforte aggiungendo che 'tutti i paesi dovrebbero intensificare gli sforzi per conseguire una composizione delle finanze pubbliche piu' favorevole alla crescita'.
La decisione presa oggi con il pacchetto di misure della Bce riflette un'inflazione che continua ad essere al di sotto dell'obiettivo del 2% - ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi -, e "le informazioni in arrivo indicano una debolezza dell'economia dell'Eurozona più protratta, importanti rischi al ribasso e un'inflazione debole". La Bce ha abbassato a 1,1% la stima di crescita dell'Eurozona per il 2019, e a 1,2% quella per il 2020. Confermato un +1,4% per il 2021, ha annunciato Draghi. La Bce ha abbassato le stime d'inflazione per l'Eurozona da qui al 2021: per quest'anno prevede ora un +1,1%, per il prossimo un +1% e per il 2021 un'accelerazione a 1,5%. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi nel corso della conferenza stampa che segue la decisione della banca centrale europea di tagliare i tassi sui depositi e di riaprire da novembre il quantitative easing con acquisti di titoli per 20 miliardi al mese.