"Sulla base delle elasticità generalmente stimate, ci si può attendere, come effetto congiunto dei provvedimenti di incentivo previsti dal governo, un aumento delle transazioni elettroniche dell'ordine del 10%".
Lo ha detto Luigi Federico Signorini, vice direttore generale di Bankitalia, nel corso di un'audizione al Senato, aggiungendo che "gli studi empirici disponibili suggeriscono che la propensione all'utilizzo della carta da parte del cliente è sensibile a incentivi monetari simili a quelli prefigurati dalla manovra".
"In Italia la diffusione dei pagamenti elettronici resta piuttosto bassa - ha proseguito Signorini - Il valore complessivo delle transazioni oggi regolate con carta di pagamento al punto vendita fisico è pari a poco più del 30% - come in Spagna - a fronte di oltre il 70 in Francia e di circa il 45% in Germania. La quota di pagamenti in contante effettuati presso i punti vendita varia a seconda delle categorie merceologiche ed è negativamente correlata all'ammontare delle commissioni e all'importo medio della transazione". In ogni caso, "Banca d'Italia guarda con favore a iniziative che incentivano l'uso di strumenti innovativi, che riducono i costi delle transazioni e possono contribuire a recuperare il ritardo nella digitalizzazione dell'economia italiana".
Quanto alle stime sul pil italiano, "alla luce delle informazioni disponibili il quadro macroeconomico per il prossimo anno, che prevede una crescita del prodotto dello 0,6%, si conferma condivisibile e in linea con le nostre valutazioni più recenti. Mi sento di confermare che le stime macroeconomiche per l'anno prossimo sottostanti alla manovra sono ragionevoli", ha ribadito Signorini. Tuttavia "per il 2021 l'obiettivo di crescita (1%) è un po' superiore alla stima recentemente diffusa dalla Commissione europea (0,7); non è fuori portata, ma per raggiungerlo appare necessario che si mantengano condizioni finanziarie distese e che non si indebolisca ulteriormente il quadro internazionale".