Aspi: sindacati proclamano lo sciopero per il 9 e 10 agosto
Aspi: sindacati proclamano lo sciopero per il 9 e 10 agosto
Preoccupati dall'ingresso dello Stato in Autostrade per l'Italia

23/07/2020 13:06

L'ingresso dello Stato in Autostrade per l'Italia presenta molte criticitá: è l'allarme lanciato dai sindacati del settore che hanno proclamato uno sciopero nazionale per il 9 e 10 agosto. Tra i motivi principali della protesta c'è il ricorso eccessivo alla cassa integrazione e le modifiche unilaterali a orari e turni di lavoro rispetto alle previsioni del contratto nazionale, che in alcune concessioni hanno avuto conseguenze sul servizio agli utenti per il mancato rispetto delle norme del Ministero dei Trasporti sui presidi minimi dei caselli. Una situazione aggravata dall`emergenza pandemia che ha penalizzato occupazione e redditi del settore, dall`incertezza per l`assegnazione delle concessioni scadute e dalla situazione di Aspi". Lo hanno annunciato durante una conferenza stampa organizzata da Filt Cgil, Sla Cisal, Ugl Mobilitá e Uiltrasporti spiegando che la mobilitazione sará di 4 ore e interesserá nella giornata di domenica 9 agosto gli addetti all`esazione ai caselli e lunedì 10 il personale tecnico amministrativo. La proclamazione dello sciopero "è stata una
scelta non facile, ma ineludibile perchè la situazione del sistema della relazioni industriali è carente ed era giunto a un livello talmente critico da non poter dare altre risposte". A preoccupare molto i sindacati ci sono poi le ultime decisioni dell'esecutivo sull'assetto azionario di Aspi. "Riteniamo giusto e
condividiamo il riassetto normativo generale sulle concessioni avviato dal governo, la pretesa di investimenti indispensabili per la costruzione, la manutenzione e la sicurezza delle infrastrutture ed un sistema tariffario piú equo che tenga conto del servizio all`utenza. Ma è altrettanto
indispensabile impedire alle imprese concessionarie di scaricare i costi di queste misure sul lavoro che penalizzerebbero l`occupazione ed il reddito dei lavoratori, così come i servizi da destinare all`utenza, l`assistenza al traffico e la sicurezza della viabilitá".

Secondo i sindacati, "è gravissimo e preoccupa l`atteggiamento delle associazioni datoriali e delle aziende concessionarie che rischia di mettere a repentaglio la tenuta del contratto nazionale rinnovato faticosamente a fine 2019". "Siamo preoccupati perchè ci manca un'interlocuzione con il Mit e quindi con il governo. La revoca, avrebbe aperto uno scenario inimmaginabile anche sotto l'aspetto occupazionale, considerando anche l'indotto si arriva a 14 mila occupati". I sindacati chiederanno "un confronto abbastanza rapido con il governo" che probabilmente ci "sará a settembre" perchè vogliono sapere quali saranno le ricadute e quali i termini dell'accordo, ma vogliono anche discutere del tema piú generale del sistema delle concessioni e
dell'applicazione del contratto nazionale di lavoro per tutti i lavoratori del settore.