Arriva lo Spid per i liberi professionisti
Arriva lo Spid per i liberi professionisti
Dal primo dicembre potrà essere richiesta l’identità digitale per uso professionale, che consentirà ai lavoratori autonomi di accedere ai servizi della pubblica amministrazione a loro riservati attraverso un unico codice di riconoscimento. Ma a pagamento

di di Michele Damiani 13/11/2019 08:20

Arriva lo Spid per i liberi professionisti. Dal 1° dicembre potrà essere richiesta l'identità digitale per uso professionale, che consentirà ai lavoratori autonomi di accedere ai servizi della pubblica amministrazione a loro riservati attraverso un unico codice di riconoscimento. Il rilascio dello Spid per professionisti però, a differenza di quello per i «semplici» cittadini, sarà a pagamento. È quanto prevedono le linee guida per il rilascio dell'identità digitale a uso professionale, emanate dall'Agid (Agenzia per l'Italia digitale) lo scorso 6 novembre. Le linee guida sono state poste in consultazione fino al 14 luglio 2018 e hanno ricevuto il benestare della Conferenza stato-regioni il 22 novembre dell'anno scorso. Dopo più di un anno di attesa, incassato anche il parere positivo (comunque non vincolante) del garante privacy, lo Spid professionale è quindi pronto a partire. «Grazie alle linee guida», si legge nella nota Agid, «si attiva una nuova funzionalità per il sistema pubblico digitale, che consentirà l'apertura di nuovi servizi online, superando gli ostacoli all'uso della propria identità digitale per scopi lavorativi». Il pin unico, infatti, consentirà a tutti i lavoratori autonomi, ordinistici e non, di interfacciarsi ai servizi della Pa presentandosi come professionisti e non come semplici cittadini. In questo modo, commercialisti, avvocati e consulenti del lavoro, ma anche i professionisti ex lege 4/2013, potranno accedere ai servizi dell'Inps o dell'Agenzia delle entrate a loro riservati con un solo codice identificativo. Tuttavia, il codice non certificherà che il titolare sia iscritto a un albo o a un elenco; nel caso in cui il professionista debba utilizzare un servizio che richieda il titolo di commercialista o di avvocato, sarà il service provider a chiedere ai rispettivi albi se chi sta chiedendo l'accesso sia effettivamente iscritto a quegli ordini. Il documento elaborato dall'Agid contiene le modalità che gli identity provider dovranno seguire per il rilascio del codice. I gestori dovranno verificare l'identità personale del richiedente e i titoli necessari al rilascio dello Spid professionale. I provider potranno delegare ad un'altra organizzazione la verifica dell'identità digitale ad uso professionale per la persona giuridica seguendo alcune specifiche regole previste dall'articolo 7 delle linee guida; per delegare dovranno, tra l'altro, assicurare che l'organizzazione rispetti il Gdpr e fornire tutte le istruzioni necessarie per svolgere l'attività nel rispetto della normativa vigente. Le condizioni per la fornitura «sono oggetto di contrattazione tra le parti»; quindi il rilascio potrà prevedere il pagamento di un corrispettivo a differenza dello Spid «standard». L'identità digitale rilasciata sarà «utile a provare l'appartenenza di una persona fisica ad un'organizzazione di una persona giuridica o la qualità di professionista» e consentirà «ai fornitori di servizi Spid di regolare l'accesso ai servizi dedicati a professionisti e persone giuridiche». Entro il 1° dicembre, quindi, i gestori delle identità digitali dovranno attrezzarsi per rendere operativo lo Spid per i professionisti attenendosi alle indicazioni contenute nelle linee guida Agid.

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