Accertamenti fiscali fuori moda
Accertamenti fiscali fuori moda
Nel biennio 2017/2018, il numero degli accertamenti ordinari è in drastico calo, così come è in caduta libera anche la maggiore relativa imposta (ipotetica) accertata sulle imposte dirette ed indirette segna infatti -6.13% rispetto al 2017

di di Giuliano Mandolesi 22/10/2019 07:10

Accertamenti fiscali fuori moda. Secondo quanto evidenziato nella Relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva allegata alla Nota di aggiornamento al Def (Nadef) messa a punto dal ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, monitorando il biennio 2017/2018, il numero degli accertamenti ordinari è in drastico calo, così come è in caduta libera anche la maggiore relativa imposta (ipotetica) accertata. La Mia (maggiore imposta accertata) relativa agli accertamenti ordinari su imposte dirette ed indirette segna infatti -6,13% sul 2017 e addirittura quella in materia di imposte di registro e altre imposte secondarie tocca il picco negativo del -23,44%. Gli unici risultati positivi sono determinati dagli accertamenti con determinazione sintetica del reddito (con valori comunque esigui), dalla controlli relativi alla voluntary discolure (v.d.) e dagli accertamenti parziali delle imposte dirette (+1,59%). Analizzando complessivamente i dati 2018, la Mia è risultata essere di 17,4 miliardi di euro di cui quasi la totalità attribuibile agli accertamenti ordinari Irpef, Ires, Irap e Iva mentre le altre tipologie di controllo (accertamenti parziali automatizzati e accertamenti degli atti e dichiarazioni soggetti a registrazione) hanno consentito di accertare maggiori imposte, rispettivamente, per circa 319 milioni e 196 milioni di euro. Dal punto di vista quantitativo il numero dei controlli effettuati (in calo generale) risente con tutta probabilità dello sforzo in termini di tempo e risorse investito delle Entrate sugli accertamenti relativi alla v.d. che segnano invece il +479,8% rispetto al 2017, con numero controlli passato da 7.582 a 43.960. Il dato negativo maggiore è quello degli accertamenti diversi da quelli su redditi di impresa e lavoro autonomo che passano dai 122.322 del 2017 ai 102.904 del 2018 (-15.9%). In seconda posizione invece risultano essere quelli nei confronti di enti non commerciali con un -11,5% e una diminuzione di oltre 600 mila controlli (da 5.422 del 2017 a 4.797 del 2018). In netto calo anche il numero degli accertamenti nei confronti delle imprese di medie dimensioni (-7.3%) passati dai 10.776 ai 9.986 mentre in lieve diminuzione risultano essere quelli nei confronti di grandi contribuenti (-1.8%) e verso imprese di piccole dimensioni e professionisti (-3,2%). L'attività di controllo sostanziale ordinaria 2018, si è svolta, guardando alle voci principali, per il 51,2% nei confronti dei soggetti che svolgono attività d'impresa o attività professionali e per il 34,4% nell'accertamento di redditi diversi da quelli d'impresa e di lavoro autonomo mentre per il restante hanno riguardato le istanze di v.d. Buono infine il risultato degli accertamenti parziali automatizzati: sono stati il 5.5% in meno ma la Mia chiude a +1.6%.

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