A ottobre fiducia consumatori in calo, sale quella per le imprese
A ottobre fiducia consumatori in calo, sale quella per le imprese
L'Istat: tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori si ridimensionano. Il clima economico e il clima futuro registrano il calo piú marcato passando, rispettivamente, da 94,5 a 87,8 e da 109,3 a 104,5. Il clima personale scende da 107,1 a 106,4 e quello corrente diminuisce da 100,2 a 99,9

29/10/2020 11:49

A ottobre cala fiducia dei consumatori (da 103,3 a 102,0) mentre l'indice composito del clima di fiducia delle imprese sale da 91,3 a 92,9. Lo rende noto l'Istat, precisando che tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori si ridimensionano. Il clima economico e il clima futuro registrano il calo piú marcato passando, rispettivamente, da 94,5 a 87,8 e da 109,3 a 104,5. Il clima personale scende da 107,1 a 106,4 e quello corrente diminuisce da 100,2 a 99,9. Guardando alle imprese, il miglioramento della fiducia è diffuso all'industria e al settore del commercio al dettaglio. In particolare, nel
settore manifatturiero l'indice sale da 92,6 a 95,6 e nelle costruzioni aumenta da 138,6 a 142,5; nel commercio al dettaglio la crescita è piú contenuta: l'indice passa da 97,5 a 99,3. Invece, per i servizi di mercato si evidenzia un peggioramento del clima di fiducia che scende da 88,7 a 88,1. Con riferimento alle componenti dell'indice di fiducia, nell'industria manifatturiera migliorano i giudizi sugli ordini e le scorte di prodotti finiti sono giudicate in decumulo rispetto al mese scorso; invece, le attese di produzione sono in lieve peggioramento. Nelle costruzioni, aumentano entrambe le componenti dell'indice. Nei servizi di mercato il deterioramento della fiducia è dovuto essenzialmente al peggioramento delle attese sugli ordini mentre sia i giudizi sugli ordini sia quelli sull'andamento degli affari risultano in miglioramento. Nel commercio al dettaglio recuperano i giudizi e le attese sulle vendite; il saldo delle scorte di magazzino è in aumento. A livello di circuito distributivo, la fiducia diminuisce nella grande distribuzione mentre è in marcata
risalita nella distribuzione tradizionale. Per l'Unione Nazionale Consumatori "non solo il dato è negativo e preoccupante, ma è anche sottostimato. Insomma, è solo un effetto ottico. Purtroppo il calo è ben superiore, visto che la rilevazione dell'Istat, per quanto riguarda i consumatori, avviene nei primi 15 giorni del mese, quindi ben prima degli ultimi Dpcm che hanno ripristinato una parziale chiusura delle attivitá, determinando proteste e tensioni
sociali". Lo afferma il presidente Massimiliano Dona, aggiungendo che "a questo va aggiunto che rispetto al clima di fiducia pre-Covid siamo lontani anni luce. A gennaio era pari a 111,1, cioè ben 9,1 punti percentuali in piú. A destare allarme, poi, è il dato relativo alle attese sulla situazione economica dell'Italia, precipitato da -15,7 punti di settembre a -25,3 di ottobre, con una caduta di 9,6 punti. Insomma, peggio di così non si può: nessuna fiducia sull'andamento dell'economia del Paese".