A maggio l'inflazione torna negativa. Ma il carrello della spesa continua a crescere
A maggio l'inflazione torna negativa. Ma il carrello della spesa continua a crescere
Secondo le stime dell'Istat, l'indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato una diminuzione dello 0,1% sia su base mensile sia su base annua, Non succedeva da ottobre 2016 (-0,2%). I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona accelerano lievemente la crescita da +2,5% a +2,6%

29/05/2020 11:42

Nel mese di maggio l'inflazione in Italia torna negativa per la prima volta da ottobre 2016. Secondo le stime preliminari dell'Istat, l'indice nazionale dei prezzi al consumo, a maggio, ha registrato una diminuzione dello 0,1% sia su base mensile sia su base annua (la variazione tendenziale era nulla nel mese precedente). Nell'ottobre del 2016 la flessione dell'indice generale fu pari a -0,2%.
Tuttavia i prezzi del carrello della spesa "mantengono una crescita sostenuta". A maggio, secondo le stime dell'Istat, i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona accelerano lievemente la crescita da +2,5% a +2,6% mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto registrano una variazione tendenziale nulla (da +0,8% di aprile).
"Prosegue la corsa del carrello della spesa. I prezzi dei beni dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, gli unici acquisti che gli italiani potevano effettuare anche durante il lockdown, continuano a salire: da febbraio ad oggi sono aumentati di 8,6 volte. Da un rialzo annuo registrato a febbraio dello 0,3%, sono più che triplicati a marzo, segnando un +1%, saliti al 2,5% di aprile, per attestarsi ora a +2,6%. Purtroppo, mentre la deflazione non ha alcun effetto pratico sulle tasche degli italiani, il carrello incide sul loro portafoglio, aumentando il costo della vita" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. "Una stangata per le famiglie già provate dalla Cassa integrazione e dalla chiusura delle attività. Per una coppia con due figli, la famiglia tradizionale di una volta, in teoria la deflazione dovrebbe portare ad una riduzione della spesa di 95 euro, ma in pratica, visto che gli italiani non hanno potuto sfruttare il risparmio di 229 euro per la voce trasporti, quello che incide è solo il carrello della spesa, che a +2,6% implica un aumento del costo della vita, per i soli acquisti di tutti i giorni, di 220 euro su base annua, 206 euro per gli alimentari. Per una coppia con 1 figlio, la tipologia di nucleo familiare ora più diffusa in Italia, il rialzo per le compere quotidiane è di 193 euro, 180 euro per il cibo, per una famiglia media sono, rispettivamente, 160 e 150 euro. Per un pensionato con più di 65 anni, sono 101 euro per le spese obbligate del carrello e 96 euro per i beni alimentari" conclude Dona.