Professionisti  certificati. Dal fisco
Professionisti certificati. Dal fisco
Una certificazione rilasciata dall’Agenzia delle entrate per tutti i professionisti fiscali in Italia. È quanto suggerisce lo studio «Regolamentazione degli intermediari nell’Ue e migliori pratiche all'interno e all'esterno dell’Ue» del Parlamento europeo

di di Matteo Rizzi 05/08/2022 07:51

Una certificazione rilasciata dall'Agenzia delle entrate per tutti i professionisti fiscali in Italia. È quanto suggerisce lo studio «Regolamentazione degli intermediari nell'Ue e migliori pratiche all'interno e all'esterno dell'Ue» del Parlamento europeo che propone di introdurre una regolamentazione generale italiana degli intermediari fiscali visto che, attualmente, i diversi professionisti che agiscono in ambito tributario (commercialisti, notai, avvocati o gestori patrimoniali, ecc.) sono regolati da codici di condotta, principi etici e norme di legge differenti creando «scenari piuttosto caotici», indica lo studio. Ma un possibile rimedio a questa situazione del Bel paese può trovarsi nella stesura di uno statuto comune per gli intermediari fiscali, che stabilisca le condizioni di base a cui gli esperti devono attenersi per interagire con l'Agenzia delle entrate e un codice di condotta rigoroso dedicato alla loro attività.

Questa nuova classificazione di «intermediario fiscale» non ha lo scopo di introdurre una nuova professione in quanto tale, suggerisce la ricerca, ma diventa una certificazione rilasciata a qualsiasi esperto fiscale, sia esso avvocato, commercialista o notaio, che agisce in accordo con le Entrate, nel rispetto di valori condivisi e di fiducia reciproca. Inoltre, esistono preoccupazioni riguardo al ruolo svolto dalle Entrate, indicano dall'europarlamento, le cui competenze coprono sia gli accertamenti fiscali sia il quadro normativo, attraverso lettere circolari, regolamenti e altri strumenti legali. In una situazione del genere, l'Agenzia è in grado di decidere le proprie regole, «finendo per erodere lo stato di diritto e la separazione dei poteri». Si raccomanda, quindi, di mantenere separate queste due attività, «restituendo il potere normativo al Ministero delle Finanze».

La necessità di regolamentare gli intermediari fiscali nell'ambito della lotta alla frode e all'evasione fiscale «è diventata una priorità crescente per l'Unione europea», spiegano da Strasburgo. A livello Ue si riconosce la necessità di «arruolare gli intermediari fiscali come alleati in questa lotta», in quanto possono svolgere un ruolo cruciale nella lotta alla frode fiscale. Ciò richiede un quadro normativo proporzionato che contribuisca a fornire trasparenza e certezza ai professionisti del fisco. Questa attenzione agli intermediari è stata in gran parte determinata da diverse fughe di notizie, tra cui i Panama papers del 2016. L'evento ha portato all'approvazione della direttiva Dac6, adottata il 25 maggio 2018, che impone a tutti gli intermediari di segnalare determinati accordi di pianificazione fiscale transfrontaliera all'autorità dello stato membro interessato.