Pil, l'Istat: nel 2° trimestre accelera al 3,4%
Pil, l'Istat: nel 2° trimestre accelera al 3,4%
A luglio i primi segnali di raffreddamento delle pressioni sui prezzi ma l'inflazione acquisita per l'anno in corso continua ad aumentare

05/08/2022 12:21

Nel secondo trimestre, il Pil italiano ha segnato una decisa accelerazione congiunturale, a sintesi di un contributo positivo della domanda interna (al lordo delle scorte) e di un apporto negativo di quella estera netta. La crescita acquisita è pari al 3,4%. Lo rende noto l'Istat nella Nota mensile sull'economia italiana, spiegando che il dinamismo dell'attivitá economica si è riflesso sul mercato del lavoro che a giugno ha registrato un diffuso miglioramento con un effetto di trascinamento sull'intero secondo trimestre. A luglio sono emersi i primi segnali di raffreddamento delle pressioni sui prezzi ma l'inflazione acquisita per l'anno in corso continua ad aumentare. Incertezza e cautela continuano a caratterizzare anche a luglio le aspettative di consumatori e imprese circa l'evoluzione dell'inflazione. La media delle attese di coloro che si aspettano un incremento dei prezzi nei prossimi mesi è salita leggermente (28,6 a luglio da 27,5 di giugno). Tra gli imprenditori che producono beni destinati al consumo finale prevalgono coloro che prevedono ribassi dei propri listini di vendita. Nei prossimi mesi si attendono possibili flessioni dell'attività manifatturiera accompagnati da una moderata vivacitá nei servizi. L'aumento del disavanzo della bilancia commerciale, la diffusione dell'inflazione e il marcato peggioramento della fiducia dei consumatori rappresentano rischi al ribasso per l'evoluzione congiunturale. Gli indicatori di fiducia di luglio hanno mostrato segnali discordanti sia tra gli operatori sia tra i settori economici. La fiducia delle imprese del comparto delle costruzioni ha continuato ad aumentare, sostenuta da un ulteriore miglioramento dei giudizi sugli ordini, in presenza di una quota crescente di coloro che dichiarano l'esistenza di ostacoli alla produzione. Le imprese manifatturiere e quelle dei servizi di mercato hanno, invece, evidenziato entrambi un calo della fiducia ma con caratteristiche diverse. Nel primo caso, alla decisa caduta dei giudizi sugli ordini, tornati con valori negativi anche sul mercato interno, si associano, nel secondo trimestre, livelli ancora elevati del grado di utilizzo degli impianti e di coloro che indicano la scarsità di manodopera come un ostacolo alla produzione. Nel secondo caso, la diminuzione della fiducia delle imprese dei servizi di mercato riflette prevalentemente la correzione del dato molto positivo di giugno, maggiore tra le imprese di trasporto e magazzinaggio. La fiducia delle famiglie ha mostrato un ulteriore peggioramento diffuso a tutte le componenti piú accentuato nei giudizi sul clima economico e su quello futuro. Dal lato dell'offerta, la decisa ripresa dei ritmi produttivi, diffusa tra le attivitá, potrebbe indebolirsi nei prossimi mesi. Dal lato della domanda, la caduta della produzione di beni strumentali di giugno potrebbe anticipare un rallentamento nei piani di investimento delle imprese mentre la flessione della fiducia delle famiglie spingerebbe a comportamenti di consumo piú cauti.