Scuola, braccio di ferro sul decreto in aula. Crimi attacca Lega-Fdi
Scuola, braccio di ferro sul decreto in aula. Crimi attacca Lega-Fdi
Il capo politico del M5S all'attacco dopo l'ostruzionismo del centrodestra alla camera: “Cercano di far saltare la conversione in legge del decreto Scuola. Un provvedimento importantissimo per affrontare le pesanti conseguenze della pandemia, per concludere al meglio l'anno scolastico

di Giampiero Di Santo 05/06/2020 20:34

Fortissime tensioni in aula sul decreto Scuola. La seduta è stata sospesa alla camera dopo una bagarre suscitata dai deputati della Lega, che hanno innalzato uno striscione con la scritta "Azzolina bocciata", e di Fratelli d’Italia. Si votano 188 ordini del giorno di cui 150 dell'opposizione che fa ostruzionismo.Al termine, ma non si sa quanto sarà lunga la votazione, ci saranno le dichiarazioni di voto e il voto finale sul decreto, probabilmente nella mattinata di domani. Durissimo il commento del capo politico del M5s, Vito Crimi, che accusa le opposizioni di sabotaggio: “Sabotando il decreto Scuola, le opposizioni penalizzano studenti e famiglie. Irresponsabili!”, attacca Crimi su Facebook. “E capaci di danneggiare pesantemente studenti, famiglie e mondo della scuola per fare propaganda politica. È inconcepibile l'atteggiamento di Lega e Fratelli d'Italia che alla camera dei deputati cercano di far saltare la conversione in legge del decreto Scuola. Un provvedimento importantissimo per affrontare le pesanti conseguenze della pandemia, per concludere al meglio l'anno scolastico e sostenere con ingenti risorse il corretto avvio del prossimo”. Crimi spiega che  “se si arrivasse all'8 giugno senza la conversione in legge alla camera del decreto, il ministero dovrebbe far rientrare a scuola, per gli esami di Stato che tornerebbero a prevedere scritto e orale, un milione di studentesse e studenti e altri 3 milioni di persone tra docenti e personale scolastico. È da incoscienti, in questa fase delicata in cui dobbiamo tenere massima l'allerta per evitare il ritorno della pandemia, far correre un rischio così grande al paese”.

Crimi aggiunge che in questo caso, cioè se l’8 giugno non arrivasse la conversione in legge, “un milione di docenti resterebbe escluso dall'inserimento in graduatoria perché non potrebbe partire l'istituzione delle nuove graduatorie provinciali per le supplenze. Un pericolo enorme per l'ordinato avvio del prossimo anno scolastico”.

Oggi si è anche parlato della ripresa delle lezioni a settembre e il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, dopo due ore di videoconferenza nel corso della quale si sono approfondite tutte le questioni con il premier Giuseppe Conte,  ha dichiarato:"Abbiamo preso in considerazione due opzioni. La prima ipotizza un contagio meno veloce e la seconda, invece, una situazione epidemiologica che necessita di mantenere misure di distanziamento. A seconda dello stato del virus, per dare sicurezza agli studenti si potranno prevedere pannelli in plexiglass nelle aule a compartimentare i banchi e, se necessario, "tensostrutture e opere di edilizia leggera nelle aree esterne degli istituti scolastici. Non penso siano possibili doppi turni, sdoppiamenti delle classi", ha aggiunto Azzolina, "guardo piuttosto a una rimodulazione dell'unità oraria". I famosi 40 minuti di lezione al posto dell'ora. Per gli studenti, invece delle mascherine, "si potranno utilizzare le visiere". Servirà ad andare incontro alle esigenze di studenti con difficoltà respiratorie.

 

 Altra conseguenza,  il lavoro fatto “perche i tanti fondi stanziati per l'edilizia scolastica vengano spesi in fretta e al meglio”, potrebbe essere vanificata, perché salterebbe la norma che consente agli enti locali di velocizzare le procedure, in modo da ripartire a settembre con scuole ristrutturate e più adeguate alle esigenze di distanziamento”, scrive ancora Crimi. Che prosegue: “Sarebbe  poi impossibile aggiungere altri 16.000 posti a quelli già messi a concorso per portare nelle nostre scuole circa 80.000 docenti in più già a partire dal prossimo anno scolastico: Un danno agli aspiranti docenti e all'intera comunità scolastica di cui Lega e Fratelli d'Italia dovranno rispondere ai cittadini.

E non è finita, perché Crimi ricorda norme importanti come “quella sulla valutazione e quelle dedicate agli alunni con disabilità, quelle sull'immissione in ruolo ai concorsi, che dovrebbero svolgersi a luglio con la prova a crocette introdotta sotto il precedente ministro e poi modificata con un accordo di maggioranza in sede di esame del decreto Scuola. E poi atti nulli, ricorsi, disagi per studenti, famiglie e docenti”.